mercoledì 21 agosto 2024

Space 1999 - C'è posto per tutti

 

Come può Victor Bergman affermare una cosa del genere?
Come può dire che c'è posto per tutti in un mondo che li respinge?
Gli indigeni sembrano intelligenti, sono simili a uomini di Neanderthal,
ma non hanno nessuna intenzione di spartire la loro terra con astronauti
venuti dallo spazio.
Gli indigeni avanzano, armati di lance e scudi,
e con grande soddisfazione vedono retrocedere i terrestri verso le aquile
con cui erano scesi sul pianeta.
"Ma noi stiamo andando avanti, John, verso di loro..."
dice Victor sorridente "...sono loro che retrocedono".
"Non voglio saperne Victor..." risponde il Comandante John Koenig
"questo pianeta è troppo piccolo per ospitare due civiltà,
perchè è grande si e no come la Luna. Evitiamo spargimenti di sangue
e torniamo su Alpha"



"Ma no... tu continui a non capire John!"
"Capire cosa, Victor? Guarda che bel comitato di accoglienza!
Vogliono massacrarci!" risponde il Comandante.
"Ma secondo te la nostra aquila si sta ritirando su Alpha o sta scendendo sul pianeta?
E gli indigeni ci vengono incontro o stanno retrocedendo?"
"Victor, la logica delle tue domande mi sfugge..."
"La logica è semplice, John. Quando il tempo si inverte, lo spazio raddoppia.
E' per questo motivo che su questo piccolo pianeta possiamo coabitare tutti insieme"


"Cerca di capire, John... adesso cercherò di spiegarti con un esempio.
Immagina che noi due volessimo sederci su quest'unica sedia."

"Bè, sarebbe impossibile, Victor, non c'è posto per due persone,
o ti siedi tu, o mi siedo io" taglia corto il Comandante Koenig.
"Va bene" riprende Victor "ma immagina che i nostri flussi del tempo siano invertiti. In tal caso, quando ti avvicini per venirti a sedere, io ti vedrei alzarti e tornare indietro. Allo stesso modo, se io mi avvicino per sedermi, tu vedresti che mi alzo e torno indietro, quindi, con i tempi invertiti, potremmo sederci tutti e due"
"Ma in questo caso cammineremmo all'indietro come gamberi" 
risponde John Koenig.
"Esatto John, ed è così che stavano camminando quegli indigeni.
Mentre noi scendevamo sul pianeta li vedevamo retrocedere come gamberi,
esattamente come ci vedevano loro correndoci incontro"


"A tutto il personale di Alpha:
questo pianeta è troppo piccolo per ospitare due civiltà,
ma uno strano fenomeno, l'inversione del tempo, ha raddoppiato lo spazio a disposizione"
proclama il Comandante Koenig.
"Tu e Victor ragionate in modo piuttosto strano" 
aggiunge la dottoressa Helen Russel
"se non potete sedervi sulla stessa sedia, dovreste prenderne una più grande, senza invertire il tempo"
"Forse qui su Alpha è come dici tu Helen, ma nello spazio agiscono forze che non comprendiamo.
Non possiamo ingrandire un pianeta, ma una legge fisica sconosciuta ci ridà la speranza per vivere.
Sandra, prepara l'operazione Exodus"
"Subito, Comandante"

FINE
Storia e disegni di Leo001 sui personaggi e la serie di Gerry e Sylvia Anderson

lunedì 8 luglio 2024

Space 1999 - La Spinta di Queller


Vi ricordate il vecchio episodio di Spazio 1999: "Il ritorno del Voyager"?
Il quel mitico episodio vediamo che gli abitanti di Alpha tentano di recuperare le informazioni dal Voyager 1, che si era avvalso della "Spinta di Queller" per viaggiare nello spazio ed esplorare mondi sconosciuti.
Questa tecnologia si basa però su un principio di propulsione neutronica molto pericoloso, potenzialmente in grado di cancellare ogni forma di vita al suo passaggio.
Il professor Queller muore alla fine dell'episodio, sacrificandosi per utilizzare la spinta propulsiva al fine di difendere Alpha dall'attacco delle astronavi del pianeta Sidone.

Bene, sono passati molti anni, e adesso il professor Victor Bergman si accorge
che lo stesso meccanismo consentirebbe di potenziare il motore delle aquile
per consentire il ritorno sul pianeta Terra.

Victor Bergman e il Comandante Koenig auspicano la collaborazione di Jim,
un ragazzo chiuso, introverso, che ha lavorato per molto tempo come assistente personale del professor Queller su Alpha e che potrebbe fornire ulteriori dettagli sull'accelerazione propulsiva.


Victor Bergman ed il Comandante Koenig non si aspettavano di certo la reazione violenta di Jim, che adesso si sente in diritto di ricattare i suoi compagni e di usurpare il comando di Alpha. Ma come si spiega il suo comportamento?
La dottoressa Helen Russel rimane allibita di fronte a una scena tanto inqualificabile, anche ammettendo un carattere difficile come quello di Jim.


La follia sembra contagiosa.
Adesso il pilota Alan Carter interviene e stordisce Jim con il laser,
senza curarsi del fatto che la sua collaborazione è necessaria
per il rientro sulla Terra. La dottoressa Helen Russel non può fare altro che prendere atto dell'incedere di avvenimenti che sfuggono al controllo della razionalità.


"Ascoltatemi, amici di Alpha..."
D'un tratto il professor Queller appare dal nulla.
E insieme a lui ci sono immagini duplicate del Comandante Koenig, Alan Carter e Jim. "Ma com'è possibile? Queller è morto da molti anni" si domanda il Comandante Koenig. 
Il professor Queller prosegue nella sua esposizione.
"Amici di Alpha, vi siete chiesti per quale motivo vi state aggredendo tra di voi?
Ebbene, dovreste sapere che quando un veicolo accelera, 
i corpi all'interno subiscono una spinta in direzione opposta.
Se l'accelerazione è molto potente, potete vedere le valigie e i carrelli schizzare indietro. Ora, l'accelerazione Queller è la più potente che si possa immaginare,
di conseguenza le vostre anime hanno subìto una spinta in direzione opposta rispetto ai vostri corpi. In pratica l'accelerazione ha staccato l'anima dal corpo, per questo siete diventati malvagi. Lasciate che io vi riconduca alle vostre anime, mentre voi decelerate la spinta propulsiva, prima che sia troppo tardi"

Certo, il ritorno sulla Terra può aspettare.
Bisogna prima attendere che gli alphani tornino in se stessi,
anche se la spiegazione dell'accaduto pone molte più domande di quante siano le possibili risposte, sfumando inesorabilmente i contorni tra scienza, religione e interiorità.

FINE
Storia e disegni di Leo001 sui personaggi e la serie di Gerry e Sylvia Anderson

giovedì 4 aprile 2024

UFO - L'ombra di Straker


 

Agenzia aerospaziale... Ufficio delle Imposte... Studi di Produzione Cinematografica... quante denominazioni, quante maschere, quanti pretesti, per nascondere un'unica verità.
Una verità segreta, sconosciuta agli occhi più indiscreti, cioè l'esistenza di SHADO, l'organizzazione che difende il genere umano dalla minaccia degli UFO.
Lontani da sguardi curiosi, gli impiegati di SHADO svolgono le loro mansioni guidati da una profonda motivazione.
Ciò non toglie che cerchino di spassarsela e di eludere in qualche modo le loro incombenze quotidiane, come tutti i subordinati di questo mondo.
Vediamo quindi che il colonnello Paul Foster ed il direttore del personale Alec Freeman si trastullano aspettando l'arrivo del Comandante Straker.
Per fortuna il Comandante Straker è un vero abitudinario, e puntualmente, ogni mattina alle 7.30, viene visto attraversare il medesimo corridoio con la medesima valigetta, dando ai due ufficiali la possibilità di temporeggiare leggendo i fumetti del Doctor Who e intrattenendosi con le bellissime assistenti di Base Luna.


La ripetitività del Comandante Straker non manca però di insospettire il colonnello Paul Foster. Ma è mai possibile che il comandante attraversi quotidianamente lo stesso corridoio, alla stessa ora, con la stessa valigetta e la stessa uniforme?
Tanto più che quella mattina la porta era stata chiusa a chiave per la manutenzione dell'impianto elettrico.
Paul Foster ed Alec Freeman decidono di andare a curiosare, raggiungendo quel corridoio tramite le scale di sicurezza.
Ebbene, a quanto pare, la porta era ancora chiusa a chiave.
Non era mai stata aperta.
Quindi il Comandante Straker non era passato da lì.
La presenza di un proiettore rivela una messinscena accuratamente predisposta.
L'immagine del comandante veniva generata artificialmente per ingannarli.
Ma allora dov'è Straker? Sarà ancora vivo?


Paul Foster sale sul soppalco per spegnere il proiettore e a questo punto avviene qualcosa di inaspettato.
Non solo scompare l'immagine artificiale del Comandante Straker, ma si dissolve anche il suo collega Alec Freeman!
A quanto pare Alec Freeman era solamente un ologramma, generato dallo stesso marchingegno!
Un extraterrestre emerge dall'oscurità e annuncia la sua presenza pronunciando le seguenti parole: "E' inutile! La nostra tecnologia UFO è troppo superiore a quella di voi terrestri!"
Ma allora gli amici di Paul Foster sono morti!
Ormai è la fine! Gli alieni sono riusciti ad infiltrarsi negli uffici sotterranei di SHADO!


Questa volta l'arrivo del dottor Jackson, lo psicologo di SHADO, è davvero provvidenziale.
"Non disperare, Paul" gli dice.
"Se il Comandante Straker ed Alec Freeman fossero scomparsi da molto tempo, l'alieno ormai non starebbe più qui! E' chiaro che i nostri amici sono ancora qua intorno, da qualche parte, in attesa di essere rapiti!"
Proprio così! Tutto è bene quel che finisce bene!
Mentre Paul Foster immobilizza l'extraterrestre, il dottor Jackson si accinge a slegare i due colleghi che stavano dietro lo sgabuzzino. Per la prima volta nella sua vita Alec Freeman è felice di incontrare il dottor Jackson, giacchè non aveva mai nutrito molta simpatia per lui.
Invece il Comandante Straker non ha bisogno di aiuto.
Lui no, si stava già slegando da solo!

FINE
Storia e disegni di Leo001 sui personaggi e la serie di Gerry e Sylvia Anderson

Ipotesi del continuo

In questo post viene avanzata una nuova dimostrazione dell'ipotesi del continuo.
Si tratta di una dimostrazione abbastanza breve e non corredata da complessi calcoli matematici, in quanto si avvale di un utilizzo innovativo dei connettivi logici. La dimostrazione si articola in 4 parti:
- Gli insiemi
- Gli oggetti spaziali
- Il teorema degli oggetti spaziali
- Dimostrazione finale

Gli insiemi
Cominciamo col dire che un insieme, finito o infinito, può essere riscritto come una coppia di enunciati. L'insieme I = {x1,x2,...,xn} può essere riscritto come segue:

1) x = x1 or x2 or ... or xn
2) I = N(x) = N(x1) and N(x2) and ... and N(xn)

L'enunciato (1) definisce il generico elemento x dell'insieme come un'unione di elementi disgiunti tra loro, che costituiscono i suoi diversi modi di essere.
L'enunciato (2) definisce l'insieme come la congiunzione di tutti gli elementi precedentemente disgiunti.
Si noti che il secondo enunciato non è altro che la legge di Augustus de Morgan sulla negazione che viene applicata al primo enunciato.
Nel nostro caso però il significato è diverso, "N()" non vuol dire "negazione", ma "raggruppamento". Infatti quando congiungiamo gli elementi in un insieme dobbiamo incapsularli in un operatore, perchè altrimenti si otterrebbe l'assurdo. 
Il motivo è che un oggetto non può essere contemporaneamente in più modi diversi, quindi la seguente congiunzione sarebbe assurda:
x1 and x2 and ... and xn = assurdo
Esempio:
il lancio di una moneta può dare testa o croce, quindi il raggruppamento di tutti i lanci di una moneta è dato dal raggruppamento di tutti i lanci che danno testa e tutti i lanci che danno croce, cioè:
1) L = T or C
2) N(L) = N(T) and N(C)
ma un lancio non può dare contemporaneamente testa e croce, quindi avremmo:
T and C = assurdo

Gli oggetti spaziali
Gli oggetti spaziali, geometrici, come un segmento, un quadrato, un cubo o qualsiasi altra figura, corrispondono ad un caso particolare di quella coppia di enunciati.
Per quanto riguarda l'enunciato (1) non cambia nulla, mentre l'enunciato (2) contiene un elemento in più, non compreso nell'elenco di quelli disgiunti.
Questo elemento in più può essere chiamato "parte estranea/complessiva", perchè è estraneo agli elementi disgiunti ed acquisisce un significato solo complessivamente, nel raggruppamento. I seguenti due enunciati identificano quindi un oggetto spaziale:

1) x = x1 or x2 or ... or xn
2) I = N(x) = N(x1) and N(x2) and ... and N(xn) and {N(k)}

dove k è l'elemento in più, che appare solo in fase di raggruppamento.
{N(k)} è la parte estranea/complessiva.
Ora si pone la seguente domanda: 
perchè è così? 
Come si può dimostrare questa proprietà degli oggetti spaziali?
Forse la proprietà è indimostrabile, ma di fatto le cose stanno così, come viene evidenziato dai prossimi esempi.

Le coniche.
Un cerchio può essere riscritto tramite i seguenti due enunciati:
1) p = p1 or p2 or ... or pn
2) Cerchio = N(p) = N(p1) and N(p2) and ... and N(pn) and {EQUIDISTANTI DA UN PUNTO C}
dove {EQUIDISTANTI DAL PUNTO C} è la parte estranea/complessiva.
Il primo enunciato identifica il punto generico.
Il secondo enunciato raggruppa tutti questi punti in un insieme, 
inoltre aggiunge il fatto che questi punti raggruppati sono {EQUIDISTANTI DAL PUNTO C} altrimenti non sarebbe un cerchio, ma un insieme astratto di punti.
Con lo stesso formalismo, possiamo descrivere tutte le coniche sostituendo di volta in volta la parte estranea/complessiva con:
{EQUIDISTANTI DAL PUNTO C}, {EQUIDISTANZA DA UNA RETTA}, {EQUIVALENZA DELLA SOMMA DELLE DISTANZE DAI FUOCHI}, ecc.

I segmenti.
Un segmento può essere riscritto tramite i seguenti due enunciati:
1) p = p1 or p2 or ... or pn
2) Segmento = N(p) = N(p1) and N(p2) and ... and N(pn) and {ORDINE CRESCENTE, DA SINISTRA VERSO DESTRA}
dove {ORDINE CRESCENTE, DA SINISTRA VERSO DESTRA} è la parte estranea/complessiva.
Il primo enunciato identifica il punto generico.
Il secondo enunciato raggruppa tutti questi punti in un insieme, inoltre aggiunge il fatto che questi punti raggruppati vanno ordinati crescenti, da sinistra verso destra, altrimenti non sarebbe un segmento, ma un insieme astratto di punti.

Un punto sul piano cartesiano.
Un punto sul piano cartesiano può essere riscritto tramite i seguenti due enunciati:
1) n = x or y
2) Punto = N(n) = N(x) and N(y) and {COORDINATE DEL PUNTO}
dove {COORDINATE DEL PUNTO} è la parte estranea/complessiva.
Il primo enunciato identifica un numero generico che può essere x oppure y.
Il secondo enunciato raggruppa x ed y in un insieme, inoltre aggiunge il fatto che x ed y sono coordinate di un punto,altrimenti non avremmo un punto sul piano cartesiano, ma un insieme astratto di due numeri x ed y.

Una sedia.
Una sedia può essere riscritta tramite i seguenti due enunciati:
1) elemento = schienale or sellino or gamba1 or gamba2 or gamba3 or gamba4
2) Sedia = N(elemento) = N(schienale) and N(sellino) and N(gamba) and {COMODITA'}
dove {COMODITA'} è la parte estranea/complessiva.
Il primo enunciato identifica l'elemento generico che compone sedia.
Il secondo enunciato raggruppa tutti questi elementi in un insieme, 
inoltre aggiunge il fatto che vanno raggruppati con un criterio, nello specifico la comodità, altrimenti, senza alcun criterio, avremmo solamente un insieme astratto di oggetti.

Spero che gli esempi precedenti siano sufficienti per convincervi del fatto che gli oggetti spaziali possono essere definiti in quel modo, e che quindi si possono distinguere dagli insiemi astratti per via della presenza dell'elemento in più nel secondo enunciato. La seguente proprietà invece, può essere dimostrata. 

Teorema degli oggetti spaziali.
Un oggetto spaziale contiene sempre nel suo interno un altro oggetto spaziale.
Dimostrazione.
Supponiamo un oggetto spaziale N(x) identificato dai seguenti due enunciati:
1) x = x1 or x2 or ... or xn
2) I = N(x) = N(x1) and N(x2) and ... and N(xn) and {N(k)}
Supponiamo che {N(k)} non sia spaziale e che quindi non contenga la parte estranea/complessiva, cioè:
1) k = k1 or k2 or ... or Kn
2) N(k) = N(k1) and N(k2) and ... and N(kn)
In tal caso potremmo riscrivere il primo oggetto come di seguito:
1) x = x1 or x2 or ... or xn or k1 or k2 or ... or Kn
2) N(x) = N(x1) and N(x2) and ... and N(xn) and N(k1) and N(k2) and ... and N(kn)
Ma allora neanche N(x) sarebbe spaziale, contro l’ipotesi iniziale, perchè non avrebbe la parte estranea/complessiva.
È necessario quindi che se N(x) è spaziale, lo sia anche la parte {N(k)} estranea/complessiva contenuta al suo interno.
COROLLARIO:
Questo teorema può essere applicato ricorsivamente, 
pertanto se un oggetto spaziale ne deve contenere almeno un altro nel proprio interno, si deduce che quest'ultimo, essendo a sua volta spaziale, ne conterrà ancora un altro nel proprio interno, e così via, per cui un oggetto spaziale è divisibile all’infinito. 
Questo vuol dire che ogni oggetto spaziale può essere diviso in parti più piccole, anche se la parte estranea/complessiva delle parti più piccole assumerà di volta in volta un significato diverso.

Dimostrazione finale.
Proviamo ad applicare il teorema al seguente oggetto spaziale elementare:
1) x = x1
2) I = N(x) = N(x1) and {N(k)}
Sarebbe sufficiente una parte estranea/complessiva come segue:
1) k = k1
2) N(k) = N(k1) and {N(l)}
Inizialmente l'oggetto spaziale avrà due elementi, N(x1) and {N(k)}.
Considerando che la parte estranea/complessiva è scelta arbitrariamente tra i due come elemento in più, il teorema ci restituisce di volta in volta 2 * 2 * 2 * ... elementi infinite volte, cioè (2^N) elementi per l'oggetto spaziale elementare, che corrisponde alla cardinalità dell'ipotesi del continuo.

Nota:
Si noti che gli insiemi astratti, non spaziali, non hanno una parte estranea/complessiva.
Tutt'al più, hanno proprietà che si deducono dai singoli elementi che li compongono.
Oppure, come nei seguenti casi, hanno proprietà che si deducono dal loro insieme, ma che non si congiungono.
Vediamo i prossimi esempi:
insieme di numeri multipli di quattro
1) n = 4 or 8 or 16
2) N(n) = N(4) and N(8) and N(16) --> {MULTIPLI DI QUATTRO}
insieme di numeri primi tra loro
1) n = 3 or 5 or 11
2) N(n) = N(3) and N(5) and N(11) --> {PRIMI TRA LORO}
insieme dei numeri razionali
1) n = 1 or 2 or 1/2 or ...
2) N(n) = N(1) and N(2) and N(1/2) --> {NUMERABILI}
In tutti quegli insiemi è sufficiente osservare gli elementi congiunti per trarre la conclusione della loro proprietà, che viene quindi implicata e non aggiunta con il connettivo and.
Questo vale anche per l'insieme non spaziale dei numeri razionali che quindi ha cardinalità N, invece che 2^N.
Non può esserci cardinalità intermedia tra oggetti spaziali e non spaziali, 
così come non esiste un connettivo intermedio tra "-->" ed "and", che coincidono solo quando i termini sono uguali.

Termine della dimostrazione.
Dubbi? Obiezioni? Domande?
Ben vengano. Anch'io che l'ho inventata ho dei dubbi.

venerdì 2 febbraio 2024

Le Storie di Leo - Il Grande Esodo

 

"Leo, comincia a piovere a dirotto... conviene che ci chiudiamo in quel cinema..."
"Ma non abbiamo la tessera... è un club!"

L'oscurità scende come una coltre sulle strade della città.
Leo e il suo amico Marco non volevano trascorrere tutto il pomeriggio chiusi in casa, ma la pioggia e il maltempo rendono indistinto e inaccessibile il paesaggio urbano che li circonda.

Forse non concluderanno piacevolmente la serata all'aria aperta,
ma daranno comunque un senso al loro desiderio di evasione.


"Death danger! Che titolo banale per un film!"
"Ma no, Leo! Lì c'è l'impianto elettrico! Non puoi entrare!"

Va bene che con il buio si vede poco, ma a tutto c'è un limite, anche all'inaccortezza! Entrare nella cabina elettrica e rimanere fulminati non è il modo migliore per concludere la giornata!
Forse Leo avrebbe bisogno di un paio di occhiali, oltre che dell'ombrello!


Come da copione, si spostano le tende e si entra nell'ignoto.
Nei film comici, il protagonista rimane intrappolato nella tenda,
finchè sopraggiunge la mascherina che lo aiuta ad introdursi.
Nei film horror invece, si odono sospiri, finchè la tenda si apre come fosse un sipario.
Nel nostro caso l'entrata non disvela sorprese.
Non c'è una cassa dove pagare il biglietto, nè sorveglianti che chiedono la tessera.
Leo e Marco possono accomodarsi come meglio credono, 
trovando due posti accanto ad un signore piuttosto maleducato,
che in dialetto romanesco esprime disappunto senza distogliere lo sguardo dai titoli di testa sul grande schermo.


Che fortuna! Proiettano un film della serie fantascientifica Spazio 1999, quella preferita da Leo. Fortuna relativamente, perchè Leo ha già visto tutti gli episodi, per cui non si aspetta grosse novità. Però rivederla sul grande schermo è tutta un'altra cosa!
Adesso Leo si sente come a casa sua, nonostante il maltempo, fuori dal cinema, abbia stravolto i suoi progetti escursivi.


La trama si snoda come un thriller.
In uno scenario da fanta-horror, gli alphani, dispersi nello spazio e in cerca di approdo, capiscono che non possono stabilirsi su quel pianeta abitato da mostruosi artropodi, nonostante le condizioni climatiche siano compatibili con quelle terrestri.
Poi la scena cambia e lo scienziato Victor Bergman afferma:
"possiamo scendere sul pianeta!"
Il Comandante Koenig e la dottoressa Russell aggiungono entusiasti:
"finalmente si scende! Preparare l'operazione Exodus per iniziare una nuova vita!"

A questo punto Leo è piuttosto perplesso e non riesce più a seguire la trama.
Questo episodio non se lo ricordava.
"Ma come..." dice rivolgendosi a Marco
"fino a due secondi fà dicevano che non potevano scendere... e adesso hanno cambiato idea? Ma gli artropodi sono morti? Non ci ho capito nulla!"
"Bè... in effetti..." risponde Marco "che vuoi che ti dica? Questi film vengono realizzati assemblando vari episodi... tagliano qua e la e poi ricompongono... così li fanno"

"Basta! Silenzio! Bastaaa! " esclama il romanaccio seduto fra di loro, più seccato che mai.


Dopo pochi minuti le immagini sfumano e appaiono i titoli di coda,
lasciando attoniti Leo e Marco.
Finalmente quel signore seduto fra di loro distoglie l'attenzione dallo schermo
e si rivolge ai due ragazzi:
"Adesso capite perchè non si capisce?"
"Capiamo perchè non si capisce?" domanda Leo ancora più confuso.
"Hanno tagliato tutta la parte centrale del film..." prosegue quel signore.
"Io ero sceso sul pianeta e avevo ucciso gli artropodi, così che poi gli alphani sono potuti atterrare.
Senza la mia parte il film non ha senso, ma i produttori hanno deciso di tagliarla!"
"Accidenti!" esclama Leo, che poi prosegue:
"quei tagli hanno sicuramente rovinato la qualità del film, oltre che la sua carriera, immagino."
"Ma 'nfatti!" prosegue il signore in dialetto romanesco, sempre più infervorato.
"Dicevano che non ero capace! Che non sapevo recitare! Ma senza di me non sarebbero mai scesi sul pianeta!"


"Capo! Noi siamo pronti per il Grande Esodo!"
esclama un misterioso spettatore che se ne stava seduto sulla poltroncina.
Il signore romanesco esclama:
"Non dovevano farmi questo... perchè io sono un grande attore... tutti noi siamo grandi attori... e questo sarà il nostro esodo!"
"Ehy! Dove andate? Fuori piove!" risponde Marco.
"Ma lì c'è scritto Death Danger! Non si esce da lì!" aggiunge Leo, mentre si rende conto che questa serata sarà diversa da tutte le altre.


Leo e Marco osservano stupefatti la fila di spettatori che si avvicina alla porta di sicurezza.
Sono tutti attori, comparse che sono state tagliate dalle scene principali del film,
e che adesso avranno una nuova occasione... la grande occasione che aspettavano da tempo!
"Fuori c'è il buio... c'è l'ignoto..." osserva Leo.
"Uniamoci anche noi! Questo è l'esodo che aspettavamo da tempo!" risponde Marco "Non possiamo perdere questa occasione, sarà anche il nostro esodo!". Dopodichè i due ragazzi si accodano agli altri.

FINE
Storia e disegni di Leo001

giovedì 31 agosto 2023

Le Storie di Leo - M.H.M.



Il garage !
E' qui che questi ragazzi vengono a leggere i fumetti, ma è anche qui che i loro sogni possono trasformarsi in incubi.

Silenzio vuol dire concentrazione, mancanza di rumore, ma vuol dire anche iper-sensibilità a qualsiasi sussulto, a qualsiasi fruscio, cioè la certezza che non sono soli perchè un estraneo si muove fra le ombre.

Purtroppo, la lontananza da familiari e impegni scolastici è al tempo stesso lontananza dal riparo e dalle certezze.



I fumetti abitano lì, dentro gli scatoloni nascosti dietro il parcheggio nel garage.
Ma non è detto che un solo eroe sia sufficiente a proteggere questi ragazzi  da una minaccia incombente.
La donna invisibile proietta un campo di forza infrangibile, perchè l'invisibilità non è di aiuto in un ambiente già buio.


Ma i mostri esistono veramente ?
Molti credono di sì e studiano un modo per fermarli.
E' proprio per questo motivo che il dottor Reed Richards, il capo dei Fantastici Quattro, è stato convocato presso la sede delle Stark Industries dal presidente Tony Stark, che vuole informarlo in merito al progetto M.H., cioè Metal-Human.
"Si tratta di un involucro di metallo con all'interno un vigilante.
E' una tecnologia simile a quella di Iron Man, ma più semplice e meno costosa.
Contiamo di consegnarne una ventina alla polizia di stato"
sintetizza Tony Stark
"Che però si servirà di vigilanti privati addestrati da voi"
precisa il dottor Richards.



Nel frattempo sono arrivati i rinforzi.
Johnny Storm, la Torcia Umana, è il fratello della Donna Invisibile.
I suoi poteri sono sicuramente utili dove non c'è luce, però vanno usati con moderazione, perchè in un ambiente chiuso la fiamma brucia tutto l'ossigeno e satura l'aria di anidride carbonica.

Il fumo, le ombre proiettate dalla fiamma e la strana sagoma furtiva che si nasconde dietro le colonne rendono poco piacevole la permanenza nel garage, nonostante la vicinanza di quegli eroi che i ragazzi hanno sempre sognato di incontrare.



Tony Stark è andato oltre.
Le sue iniziative non mancano di sorprendere il dottor Richards.
Infatti, mentre la scienza avanza lentamente, al contrario l'industria progredisce molto più rapidamente.
Purtroppo il mondo della scienza, che qui viene rappresentato dal dottor Richards, ha a disposizione pochi fondi e si basa sul talento e la curiosità intellettuale di alcune menti brillanti.
Al contrario l'industria ha milioni di clienti e fornitori in tutto il mondo,
quindi antepone alla ricerca teorica il perfezionamento e la specificità dei prodotti che deve vendere.

Tony Stark illustra al dottor Richards il nuovo progetto M.M.H. che ha già soppiantato il vecchio M.H.

M.M.H. vuol dire Metal-Metal-Human, cioè un doppio involucro di metallo, uno dentro l'altro, con all'interno il vigilante. "Ma è una potenza incredibile !" esclama sorpreso il dottor Richards.


"Ehy ! Accendi la fiamma, Torcia, che qui non vedo niente !" esclama Ben Grimm, La Cosa.
"E' già accesa, scemo" gli risponde Johnny Storm.
La Cosa procede a tentoni e poi aggiunge:
"Si vede poco. Ho trovato solo alcuni scatoloni pieni dei nostri vecchi fumetti.
Stavo rileggendo la storia del Mostro dalla Laguna Perduta, che non ricordavo come andasse a finire, Fantastic Four n.97, credo."
"Ma se invece di perdere tempo a leggere cose che già sai, provvedi a quello che non sai, è meglio. C'è un mostro qui nel garage, non nella laguna perduta" risponde seccato Johnny Storm.



La sera stessa il dottor Reed Richards indice una riunione dei Fantastici Quattro presso il loro quartier generale nel Baxter Building per trarre le conclusioni sulle ultime apparizioni di mostri.
"Amici, per un errore di digitazione il progetto M.M.H. è stato elaborato come M.H.M., cioè un involucro di metallo, con all'interno un essere umano...
con all'interno un altro involucro di metallo. 
Si tratta di un errore che si è verificato presso gli stabilimenti delle Stark Industries"

Purtroppo i computer sono così.
Basta sbagliare una lettera che il risultato diventa imprevedibile,
completamente diverso da quello atteso.
Chiamatelo errore di distrazione, di sintassi, o come volete,
ma la spiegazione è al tempo stesso tragica, banale e ineluttabile.


M.H.M. 
Metal-Human-Metal
Un involucro di metallo, con all'interno un essere umano, con all'interno un altro involucro di metallo.
E questo è il Terrore.

FINE
Storia e disegni di Leo001
I Fantastici Quattro e Tony Stark sono creazioni di Stan Lee e Jack Kirby, di proprietà della Marvel

domenica 2 luglio 2023

Incantesimo

Nella sezione Cinema di ScienceFictionLeo abbiamo approfondito film di vario genere: fantascienza, horror, commedie e cartoni animati.

Abbiamo discusso pellicole di Walt Disney, Federico Fellini, David Cronenberg, classici del poliziesco come Ispettore Callaghan - Il caso Scorpio è tuo e della fantascienza come Brainstorm - Generazione elettronica.
Sono tutti film che stimolano l'immaginazione, sui quali c'è sempre qualcosa da dire. Perchè questi film sono un pò di qua e un pò di là... nel senso di... al di là di noi.

Parliamo adesso di "Incantesimo".
Cosa c'è di particolare in questo vecchio film del 1938 ? 
Leggendone la trama, sembra una commedia leggera, piuttosto scontata.
Bè, tanto per iniziare, Katharine Hepburn viene classificata dall'American Film Institute come la più grande attrice di tutti i tempi.
All'epoca di Incantesimo aveva già vinto un premio Oscar come migliore attrice per "La gloria del mattino" e aveva già recitato in classici quali "Maria di Scozia" (un film che avrebbe ispirato George Lucas per Guerre Stellari), "Piccole donne", "Quando si ama" e "Amore tzigano". Il suo esordio in "Febbre di vivere" la propone come una bellezza incredibilmente moderna: 
sensibile, delicata ma forte, autoironica e con un fisico scattante.
Completamente diversa dalle femme fatale del periodo, stile Marlene Dietrich e Louise Brooks, ma al tempo stesso più intelligente e determinata dei sogni erotici postumi tipo Marilyn Monroe.

Parliamo adesso del film.
Cary Grant interpreta un giovane del ceto medio americano, che durante una vacanza in crociera ha modo di conoscere una ragazza, interpretata da Doris Nolan, con la quale inizia una relazione sentimentale.
Quando comincia il film, ormai la vacanza si è già conclusa e Cary Grant si sta recando a casa degli zii per raccontare l'antefatto, come potete vedere nella prossima immgine. 


Bene, già da queste prime sequenze si rimane stupefatti dalla qualità del film.
Il senso dell'umorismo... i dialoghi brillanti... la capacità di delineare il contesto con poche battute.
Ovviamente il regista George Cukor era un genio.
Siamo lontani milioni di anni dalla volgarità e dalla prosaicità delle commedie moderne, perchè si viene subito catapultati in un mondo diverso, che oggi non esiste più, dove molti problemi erano gli stessi, ma la società era diversa.

Vorrei aggiungere che parte del merito va alla trasposizione italiana del film.
Eccellente il lavoro italiano di traduzione e doppiaggio.
Se i dialoghi inglesi sono sottili, i traduttori italiani hanno saputo coglierne tutte le sfumature, nonostante la distanza culturale tra la società americana e quella italiana ante-guerra. Il doppiaggio poi, è spontaneo e informale, per nulla impostato come volevano le programmazioni radiofoniche dell'epoca.
Chissà chi erano quei traduttori e doppiatori ? Di sicuro ormai sono morti.

Proseguiamo con il film.
Quando Cary Grant si reca a casa di Doris Nolan, 
i nodi vengono subito al pettine.
Doris Nolan è ricca, non è del ceto medio come lui.
La sua casa sembra una villa in stile vittoriano.
Probabilmente Doris Nolan si è invaghita della prestanza fisica di Cary Grant e proietta su di lui le proprie ambizioni, ma i due sono molto diversi.
In quel contesto equivoco, ai limiti del comico, la sorella di Doris Nolan, cioè Katharine Hepburn, appare altrettanto fuori luogo.
Lei è un pò la pecora nera della famiglia, se ne frega dell'etichetta alto-borghese, sopporta mal volontieri il bon-ton e non vede l'ora di defilarsi.
Nella prossima immagine vediamo il primo fortuito incontro tra Cary Grant e Katharine Hepburn.


Cary Grant e Katharine Hepburn fanno subito amicizia.
Lei lo porta in giro a vedere la casa, perfino nella sua stanza segreta,
dove si ritirava fin da bambina, persa nei suoi sogni e nei suoi desideri.
Katharine Hepburn è davvero contenta per sua sorella Doris.
Con quel ragazzo sarà sicuramente felice !
Le prossime immagini mettono in risalto l'intensità delle due attrici.



Le cose precipitano quando Cary Grant conosce il padre di Doris.
Lui è un capitalista dai modi ottocenteschi,
che rimane piuttosto perplesso ascoltando la storia della vita di Cary Grant.
Non è partecipe delle sue difficoltà economiche, dei lavori pesanti che si è adattato a fare, di tutti i suoi stenti e dei genitori che sono morti quand'era bambino.
Quale futuro potrà mai avere sua figlia con quel disgraziato ?
Che vantaggio trarrebbe l'azienda di famiglia da un matrimonio del genere ?
Però la felicità di sua figlia viene prima di tutto.


E' la notte di Capodanno
Di quale anno ? Il 1939 probabilmente.
Con l'occasione Cary Grant verrà presentato a parenti e conoscenti.
Invece Katharine Hepburn non sopporta ricorrenze e cerimoniali borghesi
ma preferisce passare la notte di Capodanno da sola nella sua stanza segreta.
Il fratello di lei e di Doris è altrettanto sensibile e introverso.
Non si è mai adattato all'etichetta alto-borghese e ad una vita conforme al denaro.
Se avesse avuto coraggio sarebbe diventato un musicista di talento, 
ma ormai non gli resta altro che affogare le sue delusioni nell'alcool.
Gli zii di Cary Grant sono stati invitati anche loro alla festa, e girando un pò qua e un pò là, si ritrovano per puro caso nella stanza segreta di Katharine Hepburn, con la quale fanno subito amicizia.
Proprio così.
Lei è come loro. 
Con lei si intendono subito.
Nel frattempo si scoprono le carte.
Cary Grant parla apertamente con la sua ragazza Doris.
Le dice i suoi progetti per il futuro.
Vuole prendersi una pausa per viaggiare.
Vuole conoscere se stesso e cercare una dimensione di autenticità.
Ai soldi penseranno dopo.
Ma lei è stupefatta, rimane fredda, non sa spiegarsi questa mancanza di ambizione, nè la noncuranza nei confronti degli interessi economici della sua famiglia.

Forse suo padre aveva ragione.
Finita l'infatuazione iniziale, con quel ragazzo non ha più nulla in comune.


E le cose andranno diversamente.
Quel viaggio Cary Grant lo farà con Katharine Hepburn.
Loro due erano fatti l'uno per l'altra fin dall'inizio.
Il regista George Cukor non spiega mai quale viaggio voglia intraprendere Cary Grant. Tutto è lasciato in sospeso.
A noi moderni sembra strano che un giovane rinunci alle certezze di una carriera altolocata per intraprendere un viaggio lungo e misterioso, apparentemente senza prospettive.
Nel 1939 sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale.
Questo George Cukor non poteva saperlo.
E allora che viaggio avrebbero mai potuto fare Cary Grant e Katharine Hepburn ?
Ma forse è solo un Incantesimo.
Un vecchio incantesimo rievocato tra le pagine di questo blog.
Adesso però dobbiamo svegliarci.
Perchè quando il sonno è troppo dolce si rischia di non svegliarsi più.