martedì 19 agosto 2025

Space Logic in Venn diagrams

If you read my topics on space extension, in this blog or my book, then you know what i mean when i say "N(X) grouping" and the "{N(K)} extraneous/overall part". And you know that Logic is not limited to analize language inferences and truths, because Logic compose and explain geometric space and material world too. Now, in the light of my new logical advances, we process to deduce and explain some parts. In this topic, we discuss the space logic in Venn diagrams, explain their extension, so that Logic can look at herself in a mirror. Well, after reading this topic, you realize that Venn diagrams are wrong. That's right, good old John Venn didn't draw them well! Let's get to the details.

Let's study the simplest diagram, to not unnecessarily complicate this topic. The next diagram simply indicates that Socrates is a philosopher, placing Socrates circle inside the circle relating to the concept of philosopher. This is a half-syllogism. Socrates implies philosophy. In fact, if there is no philosopher, then can be no Socrates. Recall that in Venn diagrams, if concept A implies concept B, then circle A is inside circle B.


Let's try to describe the space logic of those two circles. To do this, we divide Socrates circle "S" into many points "sj". And the philosopher circle "F" will be composed of the smaller circle S plus the other points "fj".


Previous picture can be written as follows:

S = N(s) and {N(B)}
F = S and N(f) and {N(A)}

{N(A)} and {N(B)} are the extraneous/overall parts of the two geometric shapes. Specifically, {N(B)} means {group the sj points to compose the small circle S} and {N(A)} means {group the circle S and the fj points to compose the large circle F}.

We see that the logical implication is reversed: F implies S. In fact, if "S and N(f) and {N(A)}" is true, then S must be true, that is:

S and N(f) and {N(A)} --> S

In conclusion, looking at the picture, we deduce the opposite of what John Venn intended: philosophy implies Socrates!

How can we understand this contradiction? The answer is simple!

If a large circle contains a small circle, then the large circle implies the small circle and depends on it. In fact, if you remove the small circle, the large one inevitably becomes a donut with a hole. Conversely, if you remove the large circle, the small one contained within it is not deformed. This concept is expressed in the next picture. Recall that new logical tools i discovered describe the logic of the space, as well as that of propositions.



Now, the question is why John Venn chose to place logical implication toward the outside of the diagram, rather than the inside. In my opinion, John Venn's choice was psychological. Is based on how human beings perceive reality. The human approach to understanding the world is bottom-up. Since ancient times, humans looking at particular objects around them, separate from each other, such as plants, animals, and people entering their vision. Later, turning their eyes to the sky, they think about abstract sense of things, looking for a general concept. Thus, instinctively, the most general concept "touches the sky" and contains the more specific ones, which appear separate from each other.

In despite of this, Logic would dictate the opposite. Logic dictate that the most general idea is a point at the center of the vision, so that all specific objects, intersecting it, would imply it. Obviously, this is impossible for human beings, because they don't see generic concepts at the center of their vision. The next picture draws the psychological approach of Venn diagrams. In Picture A, we see Venn diagrams as is. In Picture B, we see that these diagrams are similar to visual perception, whereby concrete things are located at the center. In Picture C, we see the correct Venn diagrams, where the philosopher and the sex are located at the center of the diagram, to graphically imply the external parts.


In conclusion we can say the following: 
really, John Venn didn't make a mistake. He chose a convention over another. Venn diagrams are valid, even if they are inverted with the space logic.

Two centuries ago occurs the same with Electronics
Initially, we thought that electric current moving from positive to negative, so all the formulas and diagrams were based on that convention. When we discovered electrons, we realize the opposite, but all these conventions remained valid, because they are not contradictory.

sabato 16 agosto 2025

La corporeità dei diagrammi di Venn

Chi ha letto il mio libro, oppure i miei topic riguardo l'estensione nello spazio sul blog, sa cosa intendo per raggruppamenti N(X) e parte estranea/complessiva {N(K)}. Quindi sa che la Logica non si limita sterilmente a comporre e verificare proposizioni, ma è in grado anche di comporre e verificare lo spazio geometrico.

Ora, alla luce di questi nuovi progressi logici di cui sono l'artefice, è evidente che la Logica può dedurre e spiegare alcune parti di se stessa.

In questo topic vogliamo dedurre i diagrammi di Venn, spiegare la loro corporeità, in modo che la Logica possa iniziare a guardarsi allo specchio e discutere alcune parti di se stessa.

Ebbene, dopo aver letto questo topic, vi renderete conto che i diagrammi di Venn sono sbagliati. Proprio così, il buon John Venn non li ha fatti bene! Passiamo ai dettagli.

Studiamo il diagramma più semplice possibile, per non complicare inutilmente questo topic. Il prossimo diagramma indica semplicemente che Socrate è un filosofo, inserendo il cerchio di Socrate all'interno di quello relativo al concetto di filosofo. Si tratta di un mezzo sillogismo. Socrate implica la filosofia. Viceversa, se non c'è un filosofo, allora non può esserci neanche Socrate. Ricordiamo infatti che nei diagrammi di Venn se il concetto A implica il concetto B, allora il cerchio A è incluso nel cerchio B.


Vediamo adesso di descrivere la corporeità di quei due cerchi. Per far questo dividiamo il cerchio piccolo "S" di Socrate in tanti piccoli punti "sj". E il cerchio grande "F" del filosofo risulterà composto dal cerchio più piccolo S più gli altri punti "fj".


Questa composizione si può scrivere come di seguito:

S = N(s) and {N(B)}
F = S and N(f) and {N(A)}

Dove {N(A)} e {N(B)} sono le parti estranee/complessive delle due figure geometriche. Nello specifico, {N(B)} vuol dire {raggruppa i punti sj per formare il cerchio piccolo S}. Mentre {N(A)} vuol dire {raggruppa il cerchio S e i punti fj per formare il cerchio grande F}.

Vediamo quindi che l'implicazione logica è rovesciata: F implica SInfatti, se "S and N(f) and {N(A)}" è vero, allora è necessario che sia vero S, cioè:

S and N(f) and {N(A)} --> S

In conclusione, guardando la figura, si deduce il contrario di quello che voleva John Venn: cioè la filosofia implica Socrate !

Come possiamo interpretare questa contraddizione ?
L'interpretazione è semplice:
se un cerchio grande contiene un cerchio piccolo, allora il cerchio grande implica quello piccolo e dipende da esso. Infatti, se togliamo il cerchio piccolo, inevitabilmente quello grande si trasforma in una ciambella col buco. Viceversa, se noi togliamo il cerchio grande, quello piccolo contenuto in esso non viene deformato. Questo concetto viene espresso nella prossima figura. Ricordiamo che i nuovi strumenti logici che ho scoperto descrivono la logica dello spazio, oltre a quella delle proposizioni.


A questo punto resta da chiedersi per quale motivo John Venn abbia scelto di porre l'implicazione logica verso l'esterno del diagramma, invece che verso l'interno. Secondo me, la scelta di John Venn è stata di natura psicologica. Fondamentalmente si basa sul modo in cui gli esseri umani percepiscono la realtà. L'approccio umano per la comprensione del mondo è di tipo bottom-up. Fin dai tempi antichi, l'uomo è abituato a vedere oggetti particolari intorno a lui, separati tra loro, come piante, animali e persone che entrano nel suo campo visivo. Solo successivamente, volgendo magari gli occhi al cielo, subentra in lui la riflessione e l'astrazione, con il proposito di trovare un concetto generale. Per cui istintivamente il concetto più generico "tocca il cielo" e contiene quelli più particolari che appaiono separati tra loro. Invece la Logica vorrebbe il contrario. Cioè che l'idea più generica fosse un punto al centro del campo visivo, in modo che tutti gli oggetti particolari, intersecandola, la implicherebbero. Ovviamente per gli esseri umani questo è impossibile, perchè non vedono concetti generici al centro del loro campo visivo. La prossima immagine esprime l'impostazione psicologica dei diagrammi di Venn. In Figura A vediamo i diagrammi di Venn, così come noi li conosciamo. In Figura B vediamo che questi diagrammi presentano un'analogia con la nostra percezione visiva, per cui le cose concrete si trovano al centro. In Figura C vediamo i diagrammi di Venn corretti. Vediamo cioè che i concetti di filosofo e di sesso si trovano al centro del diagramma, in modo da implicare graficamente le parti esterne.


Concludiamo questo topic asserendo quanto segue: in realtà John Venn non ha sbagliato. Ha solamente scelto una convenzione invece di un'altra. I diagrammi di Venn sono sempre validi, anche se invertiti rispetto alla logica dello spazio geometrico.

Lo stesso problema si è presentato due secoli fa con lo studio dell'Elettronica. Inizialmente si pensava che la corrente elettrica si spostasse dal polo positivo a quello negativo, per cui tutte le formule e i diagrammi sono stati ideati basandosi su quella convenzione. Poi sono stati scoperti gli elettroni e ci si è resi conto del contrario, ciononostante tutte quelle convenzioni sono state mantenute valide, in quanto non contraddittorie.

venerdì 15 agosto 2025

La Scienza di Leo - Perchè le cose blu non si mangiano ?

Amici, già in passato, nella sezione scientifica del blog, ci siamo occupati delle particolarità dei colori, che nel corso dei secoli hanno incuriosito pensatori originali come Isaac Newton, Wolfgang Goethe e Ludwig Wittengstein. Nello specifico, abbiamo analizzato la struttura della luce e delle onde elettromagnetiche al fine di capire per quale motivo il giallo e il bianco si confondono tra loro, pur essendo due colori diversi:

La risposta che ho dato al problema mi sembra scientificamente plausibile e spero sia piaciuta anche a voi. Non ripeteremo qui la teoria ondulatoria della luce e le leggi della percezione visiva, perchè ne abbiamo già discusso in quel link, ma cercheremo subito di rispondere alla domanda del topic: "perchè le cose blu non si mangiano ?"

Di seguito, riproponiamo l'immagine di apertura del topic precedente, dove tutti voi potete constatare che i colori giallo e rosso rimandano a qualcosa di salubre, salvifico, perchè sono i colori del Sole, del grano e della frutta, mentre il blu, nonostante sia più elegante, non ci riporta a nulla di appetibile e concupibile, ma addirittura, a qualcuno, fa pensare alla morte.


Il blu è il colore dominante sul Pianeta Terra, perchè è il colore delle acque e dei cieli, eppure nessuno di noi mangerebbe un animale blu, oppure un frutto blu. Si potrebbe pensare che il "granchio blu" sia una famigerata eccezione che confermi la regola, ma non è così, perchè dentro la polpa è bianca. Tra l'altro è buonissimo. Se invece la polpa interna fosse blu come il suo esoscheletro, di certo non lo mangeremmo mai.

Sul web potete trovare articoli che hanno già tentato di rispondere alla domanda, ma non mi convincono. L'ipotesi diffusa è che il pigmento blu è repellente in quanto caratterizza alcune sostanze chimiche non commestibili, che risultano dannose per il nostro organismo. Ma questa risposta non vuol dire assolutamente niente. Il cielo e l'acqua non sono repellenti, nè dannosi per il nostro organismo. Il fuoco invece lo è, nonostante i bei rossi e i gialli vivi che lo caratterizzano. Tra l'altro, da un punto di vista evolutivo, non si capisce come sia possibile che un organismo si trovi a respingere il colore blu senza al tempo stesso aver paura del cielo, del mare e dei cristalli. Ci vorrebbero milioni e milioni di anni di selezione naturale, invece che migliaia. Secondo me invece la risposta è tutt'altra, ed è strano che nessuno ci abbia pensato. Innanzitutto bisogna dire che non esistono "oggetti blu", ma "oggetti che a noi appaiono blu". Un oggetto che gli esseri umani percepiscono blu, viene percepito verde o giallo da un insetto. Per altri animali sarà addirittura un corpo nero, invisibile. Sappiamo che le mucche vedono il mondo in bianco e nero, ma non solo: anche all'interno del genere umano, esistono persone daltoniche che percepiscono i colori in maniera diversa e chiunque di noi, utilizzando gli occhiali militari ad infrarossi, può sperimentare una percezione alterata della realtà. La domanda deve quindi essere riformulata come di seguito: "Perchè le cose che ci appaiono blu non si mangiano ?"

Ora è evidente che qualsiasi organismo, per sopravvivere, deve potersi trovare in condizione di nutrirsi, difendersi ed accoppiarsi. Questo organismo, focalizzerà al centro del proprio campo visivo, sempre che disponga di occhi, proprio il suo cibo, i suoi predatori e la sua femmina. Non si soffermerà ad osservare le nuvole in cielo, perchè non gli servono per sopravvivere. E' molto semplice spostare il campo visivo, perchè è sufficiente muovere la testa o roteare le orbite oculari. Ebbene, nel corso di migliaia e migliaia di anni, anche lo spettro luminoso che l'organismo può percepire si sarà focalizzato su quegli elementi che sono indispensabili per la sua sopravvivenza. Questo vuol dire che al centro dello spettro luminoso che percepisce, che nel genere umano corrisponde circa ad una lunghezza d'onda di 560 nanometri, ci saranno proprio le cose che gli interessano e che deve mangiare. Ecco perchè le cose buone, come il grano, il latte, la carne e la verdura, hanno un colore tra il giallo e il rosso, appena al di sotto dei 560 nanometri, oppure verde, leggermente al di sopra. Proprio perchè la selezione naturale, nel corso di millenni, ha "tarato" lo spettro luminoso che percepiamo in modo tale da mettere al centro le cose che ci servono. Al contrario, tutto ciò che non ci serve per vivere, perchè non rientra nel nostro metabolismo, si troverà ai margini dello spettro luminoso, di conseguenza assumerà un colore blu, nero o violetto.

Abbiamo capito quindi un concetto fondamentale. Non è vero che "le cose blu non si mangiano". E' vero invece che "le cose che non si mangiano ci appaiono blu". Il rapporto di causa/effetto è l'inverso. La selezione naturale pone ai margini del nostro spettro luminoso le cose inutili e non commestibili. Non a caso gli oggetti neri e violetti ci risultano repellenti come quelli blu.

Il prossimo disegno esemplifica il concetto esposto. In Figura A vediamo una mamma con il suo bambino. La mamma focalizza il bambino e lo pone al centro del proprio campo visivo, perchè il figlio è la cosa che più le interessa. Le nuvole, gli uccelli e le piante non le interessano quanto suo figlio. E' anche vero che in qualsiasi momento la mamma può spostare il campo visivo semplicemente roteando le orbite oculari o girando il collo. In Figura B vediamo lo spettro luminoso che la stessa mamma può percepire. Al centro dello spettro luminoso la natura ha posto le cose che per lei sono importanti, cioè i colori del figlio, della carne, del grano, della verdura e della frutta. Invece ai margini dello spettro troviamo tutto ciò che è ininfluente per la sua sopravvivenza, cioè i cristalli, i lapislazzuli e la frutta appassita. Al di fuori del range compreso tra i 380 e i 740 nanometri c'è addirittura l'invisibile, i corpi neri. Ironicamente, ho disegnato una stella di neutroni tra l'ultravioletto e i raggi gamma, ed un mostro alieno nell'infrarosso.


NOTA1: sarebbe interessante sapere se in natura esistono animali in grado di "tarare" lo spettro luminoso a seconda delle proprie esigenze, esattamente come noi possiamo spostare lo sguardo da una parte all'altra. Questi animali vedrebbero uno stesso oggetto di volta in volta blu, verde o rosso, inoltre potrebbero farlo sparire e riapparire secondo le loro necessità. Probabilmente sul Pianeta Terra lo spettro luminoso è "fisso", ma in altri pianeti, dove le condizioni di vita sarebbero più difficili, alcuni animali potrebbero essersi evoluti in tal senso.

NOTA2: alcuni studiosi, osservando gli affreschi murali degli antichi egizi, greci e romani, si sono chiesti per quale motivo il colore blu non venisse mai utilizzato. E' stato ipotizzato che gli antichi non considerassero il blu come un colore, ma solamente come una gradazione di grigio. Sarebbe interessante sapere se questa prerogativa scaturisse dal gusto dell'epoca, oppure se gli antichi fossero geneticamente diversi da noi, per cui percepissero il blu come un corpo nero, ma in tal caso non avrebbero potuto ammirare nè il cielo, nè il mare, nè le pietre preziose.


mercoledì 13 agosto 2025

Star Trek - Nuove forme di vita - Parte 2 - La risposta a tutto


"Capitano, qui c'è la risposta a tutto: perchè viviamo... perchè soffriamo... cosa c'è dopo la morte..." afferma un Mister Spock contemplativo.

"Bene Mister Spock, cerchi di non prescindere mai dai canoni di un'esposizione tecnica" risponde il Capitano Kirk.

"E poi tutto cosa ?" riflette Kirk "Non divaghiamo dal proposito iniziale di studiare la selezione naturale".

"Scusi Capitano, ma è lei a non essere logico. 
Le risposte che cerchiamo non sono vasche di contenimento di un comparto stagno, perchè la soluzione si trova lungo una via maestra dove confluiscono tutte le domande che ci siamo posti finora" puntualizza Mister Spock.

"Ebbene Spock, io vorrei saperne di più di questa via maestra.
Sul monitor appare una stella del tipo "nana gialla", come il Sole della nostra Terra. L'Enterprise è abbastanza robusta per sorvolarne la superficie senza correre particolari rischi. Tenente Uhura, prosegua con il rilevamento spettroscopico !"


"Sì, in effetti le caratteristiche spettroscopiche sono solo una parte del problema. Seguendo le righe dell'idrogeno siamo arrivati al sequenziamento del DNA umano e ancora oltre, ma la memoria del computer non ha spazio a sufficienza. Però, vede Capitano, la cosa più strana è che la stella è cava. Lo spazio interno è vuoto. Dentro c'è il nulla." asserisce il Tenente Uhura.

"Avviciniamoci ! Spock, predisponga i codici di sicurezza 4x, 12 e New Town" comanda il Capitano Kirk.

"Codici di sicurezza 4x, 12 e New Town attivati" risponde Mister Spock.


"Bene, a distanza ravvicinata otteniamo le prime informazioni geologiche: sotto la superficie infuocata della nana gialla c'è una crosta rocciosa spessa circa 600 Kilometri, al di sotto della quale ancora uno strato infuocato. In totale la profondità è di 1000 kilometri e poi c'è il nulla" afferma il Capitano Kirk

"Aspetti Capitano, c'è un oggetto non identificato. Un corpo di metallo si sta spostando dall'interno della stella verso la nostra posizione" rileva Mister Spock.

"Pronti con i laser! Pronti a sparare!" dispone il Capitano Kirk.

"No, un momento! Quella è l'Enterprise! Siamo noi!" esclama il Tenente Uhura. 

"Ma come è possibile ? Allora segue i nostri movimenti specularmente! E' un riflesso!" afferma il Capitano Kirk


"Tenente Uhura, prepari la registrazione!" inizia il Capitano Kirk. "Allora, la risposta a tutto, se così si può chiamare, si trova all'esterno, cioè nell'Universo infinito che ci circonda, ma non all'interno della stella. Infatti la nana gialla è solamente uno specchio. Il suo interno riflette l'esterno, proprio come una goccia d'acqua. Sotto la crosta rocciosa veniva riflessa prima di tutto la superficie esterna infuocata, che inizialmente ci sembrava un terzo strato separato sotto la crosta, mentre invece era solamente un riflesso. Poi, in successione, veniva riflessa la nostra Enterprise man mano che si avvicinava, e noi abbiamo creduto che fosse un'altra astronave verso di noi. Infine, risulta che lo spazio vuoto all'interno della stella è solamente un riflesso del vuoto dell'Universo e di tutto lo spazio circostante. L'unica differenza è che mentre una goccia d'acqua riflette l'esterno sopra la sua superficie, al contrario la stella riflette l'esterno nel volume interno tridimensionale. Lei aveva ragione Mister Spock, c'è la risposta a tutto. Ma questa risposta si trova nel viaggio che dobbiamo ancora intraprendere, non sulla superficie del pozzo"

Mister Spock aggiunge pensieroso:
"Come si suol dire, la luna sta in cielo, non sull'acqua del pozzo che la riflette. Però, vede Capitano, anche se una goccia d'acqua non può contenere l'Universo, abbiamo scoperto un nuovo tipo di corpo celeste di cui non avremmo mai immaginato l'esistenza: cioè una stella che all'interno riflette lo spazio infinito che la circonda, come uno specchio tridimensionale"

FINE
Storia e disegni di Leo001,
sulla serie e i personaggi ideati da Gene Roddenberry

Science - The mystery of abdominal muscles

Dear Friends, you're noticed that human beings are different from other species by a series of characteristics, such as intelligence, size of the skull, erect posture, and so on.

In my opinion, human beings are more different in abdominal muscles too, because they are more developed in us, to seems a turtle.

If you have a pet, a dog or a cat, you can try to turning it and placing it on its back. This way, you can see that these animals don't have abdominal muscles as ours; in essence, they don't have a turtle.

The strangest thing is that apes and gorillas, similar to us, and orangutans and chimpanzees, lack the abdominal muscles, so they are an exclusive of human beings.
Why ?

First, we need to understand what abdominal muscles do. These muscles, when we are suspended, allow us to lift our legs and bring them closer to chest. They can be used to lift our legs when we lying down, but in this case, other muscles, such as thighs, can be used. Evidently, for some mysterious reason, while the course of human evolution, human beings needs to lift their legs and bring them closer to chest.

All scientists agrees that humanity achieved upright posture thousands years ago, when the forests in Africa disappeared, forcing hominids to climb down from the branches of trees and move on their legs.

Well, according to my hypothesis, while the progressive deforestation and thinning of the southern flora, hominids were no longer able to reach tree branches with their arms outstretched. Consequently, to reach distant branches, they adapted to lifting their legs straining their abdominal muscles, in attempt to reach other branches, flexing entire body.

This concept will be clearly explained in the next drawing:



In "Picture A" we look at a couple of hominids living suspended in trees.They have incredibly developed arm muscles to support their body weight, but their legs are atrophied, and their abdominal muscles are absent.

In "Picture B" we look at the African forest thinning, remaining few trees. To reach the branches, the hominids must lift their body, putting an incredible amount of work on their abdominal muscles.

In the final "Picture C," we look at the forest that disappears and the savannah increase. There are no more trees, so the hominids are forced to descend and assume an upright position. However, the abdominal muscles remains, even if now they are useless, because they are a legacy of the "Picture B" phase.

Fuga dal Bronx

Carissimi appassionati di Science Fiction Leo,
dopo aver discusso un capolavoro nipponico della fantascienza, come L'invasione degli Astromostri, facciamo adesso un salto nel tempo e nello spazio, per parlare di un film italiano degli anni 80: Fuga dal Bronx, del grande regista Enzo Castellari.
Sinceramente, si tratta di un film violento.
Molte volte, la violenza è una "estrema ratio" di chi non ha idee e cerca di raggranellar quattrini al botteghino, ma qui di idee ce ne sono tantissime e la creatività del regista si sbizzarrisce nel trovare le soluzioni stilistiche più impensabili. Indubbiamente Enzo Castellari è un genio del cinema d'azione, e qui le sue capacità vanno ben oltre l'immaginabile.

La trama del film è semplice, ma efficace e originaleLo Stato di New York decide di assegnare l'appalto per la ricostruzione del Bronx ad una multinazionale, tale "General Corporation", o qualcosa di simile. Si sa che nei paesi democratici la partecipazione dello Stato nelle imprese di questo tipo si riduce al minimo, per non pesare troppo sui contribuenti, ma qui siamo proprio all'assurdo, perchè i metodi della General Corporation sono veramente poco ortodossi e nessuno controlla quello che stanno facendo. La prossima immagine riassume la "strategia" per riqualificare il Bronx. In alto vediamo un esercito privato di mercenari con tute d'amianto, mitragliatrici e lanciafiamme. Al centro vediamo la base operativa e telematica delle squadre. In basso vediamo affissioni ingannevoli, che promettono agli abitanti del Bronx una nuova vita in residenze confortevoli,  quando invece verrà riservato a tutti loro un trattamento ben diverso.


Ma come sarà venuta in mente al regista Enzo Castellari l'idea degli uomini con le tute d'amianto e i lanciafiamme ? Mistero ! Forse se li è sognati la notte prima di girare il film? Fatto sta che questo armamentario si rivela poco pratico all'occorrenza. Indubbiamente i disinfestatori sono spaventosi e intimoriscono, ma al tempo stesso sono lenti, pesanti e goffi dentro quelle tute, e costituiscono un facile bersaglio in territori angusti, insidiosi e sconosciuti. Nella prossima immagine vediamo che le tute esplodono e quei poveri disgraziati crepano dentro.


Il film pone molte domande. 
Quella che mi sono posto io, è cosa dovrebbe spingere dei poveracci ad indossare tute d'amianto e lanciafiamme per andare a stanare gente nel Bronx. Nessuno li obbliga a farlo, perchè la "General Corporation" è un'impresa privata, quindi sono lavoratori. Ma chi glielo fa fare? Quanto li pagano a fine mese? Non sarebbe meglio rimanere disoccupati, piuttosto? In fondo anche loro avrebbero una famiglia, un padre o una madre. Bah...
La sceneggiatura non risponde a queste domande, ma si esplica nell'esposizione di una carneficina che si protrae per tutta la durata del film. Via libera quindi alle soluzioni più scioccanti. Nella prossima immagine vediamo un disinfestatore che spara ad un prigioniero del Bronx ammanettato, ma quest'ultimo gli si getta contro e saltano per aria tutti e due. Mai visto niente di simile prima d'ora. Dario Argento, impara !


Veniamo adesso ai BUONI.
Nella prossima immagine vediamo, dall'alto verso il basso, il possente e pacifico Thrash, un abitante del Bronx che si ritrova suo malgrado coinvolto in questo terribile conflitto. L'indomita giornalista Moon Ray, disposta a tutto pur di denunciare le malefatte della General Corporation ed informare l'opinione pubblica di quanto sta accadendo. "Strike il pazzo", un professionista del crimine che sposa la causa dei deportati dal Bronx. Non so se li riconoscete, ma sono tutti grandi attori del cinema italiano, che da soli valgono la visione del film. (Per me che sono un fan di Spazio 1999, "Strike il pazzo" è Matteo, il Fantasma su Alpha!)


Vabbè, adesso passiamo ai CATTIVI.
Nella prossima immagine li vediamo tutti e tre insieme: il vicepresidente della General Corporation, il capo delle squadre di disinfestazione e il presidente. Anche questi grandissimi attori. Generalmente Henry Silva interpreta la parte del cattivo, ma non è una regola, in "Milano odia" era un ispettore di polizia.

Al centro, ancora importanti protagonisti del film. L'attore Antonio Sabato, che interpreta il capo delle gang del Bronx e la sua compagna: una splendida Moana Pozzi.



Amici, questo film dovete comprarlo !
E' inutile che provate a scaricarvelo da qualche parte. Comprate il DVD, oppure vedetevelo tramite gli abbonamenti che si pagano regolarmente. Costa sicuramente meno che fare la spesa al supermercato.