venerdì 24 gennaio 2025

Space 1999 - Il pianeta Frankenstein

 

Finalmente, dopo 2640 giorni dall'abbandono dell'orbita terrestre, la luna ruota intorno ad un nuovo pianeta abitabile. Il clima fresco e le condizioni geologiche simili a quelle terrestri non sembrano costituire alcun problema per i primi alphani in avanscoperta.

Il comandante John Koenig, insieme con il responsabile della sicurezza Tony Verdeschi e la consulente tecnico-scientifica Maya si addentrano nell'entroterra fino a trovare quello che risulta essere l'unico abitante di quel pianeta.

"Salve, ma voi siete terrestri... come me" li saluta mestamente l'uomo.
"Perchè siete qui? Come avete fatto a trovarmi?"
"La luna ha abbandonato l'orbita terrestre e attualmente  sta seguendo una traiettoria iperbolica attorno a questo pianeta. Siamo tutti terrestri tranne il consulente tecnico-scientifico Maya, unica superstite del pianeta Psychon" 
risponde il comandante John Koenig

"Bene, amici miei" risponde l'uomo.
"Io invece sono dovuto fuggire dal pianeta Terra a bordo di un missile, e questo mondo è il primo rifugio che ho trovato. Il mio nome è Henry Frankenstein e purtroppo le mie ricerche scientifiche non erano più gradite sul vostro pianeta.
So che si sono succedute ben due guerre mondiali dopo la mia fuga dalla Terra.
Un massacro inutile di milioni di innocenti, compiuto con armi micidiali, al di la della mia immaginazione. Eppure avevate troppa paura di me, di un umile inventore e poeta solitario."
"Ognuno si auto-definisce come meglio crede, mio caro dottor Frankenstein"
risponde ironicamente il Comandante John Koenig

"Ma lei perchè si è confinato qui ? Io come responsabile della sicurezza devo saperlo" taglia corto Tony Verdeschi.
"Vedete, io ho scoperto il segreto della vita" risponde il dottor Henry Frankenstein.
"Ma a differenza degli altri scienziati terrestri, mi trovo più a mio agio con la materia vivente che con quella inorganica. Riesco a generare artificialmente la vita, mentre ho maggiore difficoltà nel riprodurre oggetti inanimati, come metalli e minerali."


Gli alphani iniziano a perlustrare quel mondo solitario, apparentemente innocente, inoltrandosi nella fitta vegetazione, finchè non scoprono un'incredibile verità.
"Ma si, John, qui è tutto finto !" conclude Tony Verdeschi.
"Questi alberi... queste piante... sono finti ! Guarda bene quell'albero, ha cicatrici e bulloni... è un frankenstein-albero!"
"E' vero Tony, sembra fatto tutto da lui" continua sorpreso John Koenig "per esempio questo non è un sasso, ma un frankenstein-sasso, perchè ha cicatrici e bulloni!"
"Oddio, guardate!" esclama Maya terrorizzata 
"Le nuvole in cielo! Sono frankenstein-nuvole, perchè hanno cicatrici e bulloni"
"Qui è tutto Frankenstein, John, anche l'aria che respiriamo! Dobbiamo risalire sulle aquile e fuggire" conclude Tony Verdeschi.


Durante la fuga precipitosa verso le aquile, Maya viene approcciata dal terribile mostro di Frankenstein.
Attratto da lei, dalla sua aliena bellezza, il mostro prova a trascinarla via con sè,
al punto che Maya deve ricorrere a tutto il suo potere di transmuta per trasformarsi nel possente Uranosaurus di Psychon,
in modo da fronteggiare il temibile avversario. Chi vincerà tra i due ?


Quando gli alphani raggiungono Aquila1, la loro astronave, trovano il dottor Frankenstein che li ha preceduti.
"Dove credete di andare ? Non capite che voi siete nati qui ? Su questo pianeta ? Come vi dicevo prima, ho difficoltà nel riprodurre la materia inanimata, è per questo che vi siete accorti che erano frankenstein-nuvole e frankenstein-sassi. Al contrario so generare perfettamente la materia vivente, e voi ne siete l'esempio. Credete di essere alphani venuti dalla luna, ma in realtà siete stati creati da me un'ora fa".
"Non dargli retta, Tony" risponde il comandante Koenig "Perchè in un'ora non può aver costruito Aquila1, nè la luna terrestre che orbita nel cielo"

FINE
Storia e disegni di Leo001 sui personaggi e la serie televisiva di Gerry Anderson, Sylvia Anderson e Fred Freiberger. Il mostro ed il dottor Henry Frankestein sono ispirati al film "Frankenstein" di James Whale del 1931.
C'è da dire che il romanzo originale "Frankenstein" di Mary Shelley, scritto nel 1817, è molto più complesso del film. Il romanzo si svolge nel XVIII secolo, è ambientato in diversi paesi, civilizzati e sconosciuti, inoltre il dottor Frankenstein nel romanzo si chiama Victor, non Henry, che è solamente un amico.

Monografia scientifica 1

Carissimi, molte volte si pensa a ScienceFictionLeo come ad un blog contenente solo fumetti e critiche cinematografiche. Ma si dimentica che in questo blog c'è anche una sezione scientifica, dove vengono postati contenuti originali, che non potete trovare altrove.
Ebbene, sin dall'adolescenza mi è capitato di "scoprire" nuove formule matematiche e scientifiche (il calcolo infinitesimale, le figure a quattro dimensioni) salvo poi rendermi conto che nella maggioranza dei casi queste formule erano state già scoperte da altri, molti secoli prima di me. Alcune di queste idee però sono rimaste inedite e sono quelle che potete trovare nel blog. Ovviamente sono idee rudimentali, appena abbozzate, proprio perchè vedono qui la luce per la prima volta e verranno approfondite in futuro. In questa prima monografia ne riassumiamo quattro:


In matematica esistono vari sistemi di numerazione, per esempio il binario, l'ottale, il decimale e l'esadecimale. Tutti questi sistemi di numerazione si avvalgono di un insieme di simboli che vengono combinati tra loro per rappresentare i numeri.
Il sistema unario, che si avvale di un unico simbolo, assumiamo "1", non viene mai preso in considerazione, nè utilizzato con finalità scientifiche. E questo non tanto per la sua prolissità (per scrivere cento dobbiamo accodare cento simboli "1"), quanto per il fatto che con esso è impossibile rappresentare numeri decimali, quindi reali, ma solo numeri interi.
Provate infatti a scrivere "1,5" con il sistema unario.
Potremmo scriverlo come "1,11111", ma poi "1,05" come lo scriviamo ?
Come fai a mettere lo zero prima del cinque ?
Potremmo ipotizzare che "1,11111" voglia dire 1 + 1/5 per risolvere il problema, questo ci consentirebbe di rappresentare 1 + 1/1000 aggiungendo mille uni dopo la virgola, ma poi non saremmo in grado di scrivere numeri compresi nell'intervallo tra (1 + 1/2) e 2.
In realtà il problema può essere risolto con una notazione multivirgola.
Cioè con più virgole per la parte decimale 
(con la notazione inglese sarebbe un sistema multipunto)
In pratica: quando dopo la virgola metti due simboli ti sposti a destra, quando metti un solo simbolo ti sposti a sinistra. Di seguito propongo alcuni esempi con il "sistema zero". E' un sistema che utilizza un unico simbolo, come l'unario, con la differenza che parte da zero invece che da uno. Per cui zero si scrive "0" e uno si scrive "00". Prendiamo un segmento compreso tra zero e uno, cioè tra "0" e "00".



0,5 può essere scritto come 0,00 (ti sposti a destra e prendi la metà)
0,75 può essere scritto come 0,00,00 (ti sposti a destra e prendi la metà, poi ancora a destra e prendi un'altra metà)
0,25 può essere scritto come 0,0,00 (ti sposti nella metà di sinistra e poi a destra)
0,125 può essere scritto come 0,0,0,00 (ti sposti nella metà di sinistra, poi ancora nella metà di sinistra, poi a destra)
0,625 può essere scritto come 0,00,0,00 (ti sposti a destra e prendi la metà, poi nella metà di sinistra e quindi a destra)
Di seguito riprendiamo il segmento e ci indichiamo tre epsilon:
"e1" vicino allo zero, "e2" vicino alla metà ed "e3" vicino all'unità, per mostrare che possiamo gestire tutti i numeri reali.




"e1" si scrive come 0,0,0,...e così via...,00
"e2" si scrive come 0,00,0,0,0,...e così via...,00
"e3" si scrive come 0,00,00,00,...e così via
L'argomento dei numeri multivirgola apre nuovi orizzonti per la teoria dei numeri e delle serie numeriche. In dettaglio vedrete anche le sue applicazioni al sistema decimale.

2) L'estensione nello spazio


Alcuni concetti sono estesi nello spazio, e possono essere pensati come figure.
Pensiamo alle persone, agli animali, alle piante, alle automobili, alle case.
Altri concetti non hanno estensione spaziale, non corrispondono a figure e non hanno altezza, larghezza o spessore. Pensiamo al caldo, al freddo, all'amicizia, all'amore, alla paura, ai verbi, e agli stessi concetti di altezza, larghezza e spessore, perchè a loro volta non hanno altezza, larghezza e spessore.
Che differenza c'è ?
In ambito matematico i numeri e le equazioni non hanno estensione spaziale, al contrario delle figure geometriche, come segmenti, triangoli e cerchi.
Qual'è la differenza ?
Nessun matematico è mai riuscito a capirlo.
Pitagora parlava di "numeri triangolari" e "numeri quadrati", ma così non è: perchè i numeri sono numeri e i triangoli e i quadrati sono figure.
Cartesio diceva che l'estensione nello spazio corrisponde alla materia, ma così non è: perchè possiamo immaginare angeli e cherubini, che non sono fatti di atomi, ma di fantasia.
Immanuel Kant sosteneva che l'estensione spaziale fosse una "intuizione a priori" della nostra mente.
Karl Weierstrass dimostrò che i numeri reali e l'analisi matematica possono essere definiti senza ricorrere alla percezione spaziale, la quale si poneva sempre di più come un'incognita.
David Hilbert scrisse che gli assiomi della geometria potrebbero essere qualsiasi cosa, anche sedie e boccali di birra, rimuovendo completamente il problema.
Georg Cantor affermava che esistono insiemi discreti e continui, ma questo non giustifica l'esistenza dei punti e delle rette.
In questo blog trovate per la prima volta la formula dell'estensione nello spazio.
La formula è questa:

x = x1 or x2 or ... or xn
I(x) = I(x1) and I(x2) and ... and I(xn) and I(k)

In pratica si tratta di una coppia di enunciati, esprimibile in logica proposizionale.
Il primo enunciato esprime l'equivalenza tra un elemento ed una serie di parametri disgiunti tra loro. Il secondo enunciato applica la legge di De Morgan sul primo enunciato (sostituzione della disgiunzione con la congiunzione ed introduzione dell'operatore unario) con l'aggiunta di un nuovo parametro "k" non compreso tra quelli disgiunti.
La formula viene spiegata abbastanza dettagliatamente nel blog, in fondo è semplice, ma non ho scritto da nessuna parte come sono pervenuto a questo risultato, perchè si tratta di un procedimento laborioso.



I dinosauri hanno dominato il nostro pianeta per circa 165 milioni di anni.
Stranamente negli ultimi 65 milioni di anni non c'è più traccia di loro.
Perchè sono scomparsi ?
Dobbiamo per forza credere ad un evento cataclismatico ? Ad un meteorite ?
Che motivo c'è ?
Non potrebbe essere invece che si siano semplicemente evoluti ?
Che abbiano concluso un ciclo evolutivo ? 



Nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sono circa 600 miliardi di stelle.
E la nostra galassia, a sua volta, fa parte del super-ammasso Laniakeacontenente circa centomila galassie. Possibile che non si trovino tracce di vita extraterrestre ?
Lo scienziato Enrico Fermi si domandava: "dove sono tutti quanti ?"
Teoricamente la nostra civiltà si sarebbe dovuta sviluppare in un contesto intergalattico, così come un bambino si sviluppa nel contesto di una famiglia.
Il silenzio cosmico è strano, spaventoso, sospetto.
Ma forse è proprio la cosmologia a fornirci una risposta.
Il ben noto Principio Antropico darebbe la risposta alla domanda di Enrico Fermi.
In altre parole la vita umana sarebbe incompatibile con l'incontro di una civiltà extraterrestre. Se noi ancora oggi esistiamo e ci poniamo questa domanda, è proprio perchè non abbiamo mai incontrato gli extraterrestri.

Arrivederci alla prossima monografia scientifica !

venerdì 3 gennaio 2025

L'amore primitivo

Dopo più di un anno riprendiamo la sezione Cinema del blog per parlare di un film piuttosto diverso dai precedenti (ogni volta riprendiamo dopo più di un anno, ma in questo modo la sezione Cinema del blog rischia di mettere le ragnatele, vedrò di incrementare la produzione). "L'amore primitivo" è un film unico nella storia del cinema... un pò come tutti i film di cui abbiamo parlato finora... un pò come 2001 Odissea nello Spazio... vabbè, non esageriamo!

Alcuni critici potrebbero considerare questo bel film a colori del 1964 come un'emerita scemenza, tra l'altro le immagini sono ottime, non so se è stato usato il technicolor. Invece si tratta di un film molto intelligente, con tre assi nella manica: la comicità di Franco e Ciccio, la coppia più divertente del cinema italiano, il fascino dell'attrice americana Jayne Mansfield e le sequenze di un documentario sui costumi amorosi di ogni parte del mondo.

Diciamo pure che il film è ambiziosamente stratificato a quattro livelli, 
incastonati tra loro.
1) la commedia scanzonata: 
con Franco, Ciccio e Jayne Mansfield
2) il documentario accurato e ben fatto: 
molto crudo e pragmatico per l'epoca
3) la voce narrante di Riccardo Cucciolla: 
che alleggerisce il contenuto e rassicura lo spettatore
4) le diverse interpretazioni filosofiche: 
alcune vengono espresse, altre lasciate all'uditorio.
A quanto pare entrambi i registi, sia Luigi Scattini che Massimo Pupillo, erano specialisti sia di cinema che di documentari esotici.

Jayne Mansfield è una bella antropologa che si trova occasionalmente a Roma, presso l'hotel Hilton, in zona Monte Mario, per essere raggiunta da un collega e discutere con lui le riprese di un documentario sui costumi amorosi nel mondo.
Sembra che l'attrice, Jayne Mansfield, anche se nella vita non era antropologa, avesse realmente un quoziente di intelligenza superiore. Era un'ottima musicista e manager di se stessa, tenendo sempre le redini della propria carriera e sfruttando abilmente la propria bellezza, senza cedimenti di sorta ad alcool e droghe. La tesi da lei sostenuta nel film è che l'uomo, nonostante il progresso scientifico e tecnologico, sia rimasto un primitivo nelle relazioni amorose. Al contrario il suo collega sostiene che l'uomo civilizzato abbia superato l'istintualità dei primitivi e che sappia governare i propri sentimenti alla luce della ragione.
Franco e Ciccio fanno parte del personale alberghiero, sono due ausiliari che lavorano indefessamente senza avere tesi da sostenere. Nella prossima immagine li vediamo mentre rimangono incantati all'arrivo della scienziata.


Diamo una sbirciata anche noi ad alcune affascinanti sequenze del documentario. Secondo voi la ragazza che appare nelle prossime immagini è veramente la moglie di un principe? Oppure è solamente un'attrice reclutata per il film? Non sembra un pò troppo smaliziata davanti alla telecamera? Comunque non è affatto male.


Il documentario prosegue speditamente mostrando usi e costumi di popoli e tribù. E qui ci vuole molta delicatezza e intelligenza.
Infatti, un conto è realizzare un documentario sugli animali, e un conto è realizzarlo sugli esseri umani. In quest'ultimo caso bisogna avere l'accortezza di non offendere nessuno e di mostrare empatia e solidarietà, stemperando la crudezza di alcuni contesti nell'ironia e nella leggerezza narrativa.
Vediamo quindi che la condizione femminile è ovunque molto difficile.
Di seguito mostriamo il lavoro nelle risaie e poi la lapidazione di una donna.
Per fortuna non si tratta di una vera lapidazione, quanto piuttosto di una "ovazione", perchè in Cina si usa lanciare le uova fresche addosso alla donna che tradisce il marito. Giustamente Franco Franchi commenta la scena dicendo che in Italia dopo una settimana non si troverebbero più le uova fresche al supermercato.


I costumi amorosi degli esseri umani complicano anche la vita degli animali.
Di seguito vediamo la scena di una caccia allo squalo, che viene ucciso per ricavare una sostanza afrodisiaca dalle sue pinne.




Anche per gli uomini l'amore ha un sapore amaro. Se i popoli civilizzati hanno i loro "giovani Werther" e i loro Leopardi e Torquato Tasso, i guerrieri di questa tribù soffrono senza produrre capolavori letterari. Le prossime sequenze mostrano una popolazione indigena dove solamente alle donne spetta prendere l'iniziativa in amore. La prima sequenza mostra una ragazza che sceglie il suo compagno portandogli una ciotola di riso (Franco Franchi commenta la scena dicendo che lui accetta per fame). La seconda sequenza prelude ad una conclusione romantica tra i due, ma purtroppo così non è. Siccome la ragazza non è contenta, allora l'uomo perde tutto: l'amore, la casa e la posizione sociale.


La conclusione del film dà ragione alla bella Jayne Mansfield.
L'uomo civilizzato è rimasto davvero un primitivo nelle relazioni amorose.
Vediamo quindi che Franco e Ciccio si scatenano in un inseguimento selvaggio della bella antropologa. Non solo, ma perfino l'esimio professore, il riservato collega, si trasforma in una specie di Mister Hyde, un voglioso lupo mannaro, al punto che la superstar non sa più dove fuggire.


Personalmente, credo di aver tratto anch'io una lezione da questo film.
Forse l'uomo moderno non è un primitivo, nè un essere particolarmente evoluto.
Quello che è certo, guardando il documentario, è che la civiltà umana, prima ancora di industriarsi nella scienza e nella tecnologia, ha applicato il suo ingegno nel regolamentare la sessualità e l'affettività.
Dal sesso e dall'amore dipende infatti la continuità della nostra specie, prima ancora che dal petrolio, dall'elettricità e dalle automobili. Noi moderni questo lo abbiamo dimenticato, ci concentriamo sui problemi energetici ed economici, illudendoci che l'amore sia una cosa facile, da rotocalco rosa, ma purtroppo così non è, e adesso ne stiamo pagando le conseguenze.