venerdì 3 gennaio 2025

L'amore primitivo

Dopo più di un anno riprendiamo la sezione Cinema del blog per parlare di un film piuttosto diverso dai precedenti (ogni volta riprendiamo dopo più di un anno, ma in questo modo la sezione Cinema del blog rischia di mettere le ragnatele, vedrò di incrementare la produzione). "L'amore primitivo" è un film unico nella storia del cinema... un pò come tutti i film di cui abbiamo parlato finora... un pò come 2001 Odissea nello Spazio... vabbè, non esageriamo!

Alcuni critici potrebbero considerare questo bel film a colori del 1964 come un'emerita scemenza, tra l'altro le immagini sono ottime, non so se è stato usato il technicolor. Invece si tratta di un film molto intelligente, con tre assi nella manica: la comicità di Franco e Ciccio, la coppia più divertente del cinema italiano, il fascino dell'attrice americana Jayne Mansfield e le sequenze di un documentario sui costumi amorosi di ogni parte del mondo.

Diciamo pure che il film è ambiziosamente stratificato a quattro livelli, 
incastonati tra loro.
1) la commedia scanzonata: 
con Franco, Ciccio e Jayne Mansfield
2) il documentario accurato e ben fatto: 
molto crudo e pragmatico per l'epoca
3) la voce narrante di Riccardo Cucciolla: 
che alleggerisce il contenuto e rassicura lo spettatore
4) le diverse interpretazioni filosofiche: 
alcune vengono espresse, altre lasciate all'uditorio.
A quanto pare entrambi i registi, sia Luigi Scattini che Massimo Pupillo, erano specialisti sia di cinema che di documentari esotici.

Jayne Mansfield è una bella antropologa che si trova occasionalmente a Roma, presso l'hotel Hilton, in zona Monte Mario, per essere raggiunta da un collega e discutere con lui le riprese di un documentario sui costumi amorosi nel mondo.
Sembra che l'attrice, Jayne Mansfield, anche se nella vita non era antropologa, avesse realmente un quoziente di intelligenza superiore. Era un'ottima musicista e manager di se stessa, tenendo sempre le redini della propria carriera e sfruttando abilmente la propria bellezza, senza cedimenti di sorta ad alcool e droghe. La tesi da lei sostenuta nel film è che l'uomo, nonostante il progresso scientifico e tecnologico, sia rimasto un primitivo nelle relazioni amorose. Al contrario il suo collega sostiene che l'uomo civilizzato abbia superato l'istintualità dei primitivi e che sappia governare i propri sentimenti alla luce della ragione.
Franco e Ciccio fanno parte del personale alberghiero, sono due ausiliari che lavorano indefessamente senza avere tesi da sostenere. Nella prossima immagine li vediamo mentre rimangono incantati all'arrivo della scienziata.


Diamo una sbirciata anche noi ad alcune affascinanti sequenze del documentario. Secondo voi la ragazza che appare nelle prossime immagini è veramente la moglie di un principe? Oppure è solamente un'attrice reclutata per il film? Non sembra un pò troppo smaliziata davanti alla telecamera? Comunque non è affatto male.


Il documentario prosegue speditamente mostrando usi e costumi di popoli e tribù. E qui ci vuole molta delicatezza e intelligenza.
Infatti, un conto è realizzare un documentario sugli animali, e un conto è realizzarlo sugli esseri umani. In quest'ultimo caso bisogna avere l'accortezza di non offendere nessuno e di mostrare empatia e solidarietà, stemperando la crudezza di alcuni contesti nell'ironia e nella leggerezza narrativa.
Vediamo quindi che la condizione femminile è ovunque molto difficile.
Di seguito mostriamo il lavoro nelle risaie e poi la lapidazione di una donna.
Per fortuna non si tratta di una vera lapidazione, quanto piuttosto di una "ovazione", perchè in Cina si usa lanciare le uova fresche addosso alla donna che tradisce il marito. Giustamente Franco Franchi commenta la scena dicendo che in Italia dopo una settimana non si troverebbero più le uova fresche al supermercato.


I costumi amorosi degli esseri umani complicano anche la vita degli animali.
Di seguito vediamo la scena di una caccia allo squalo, che viene ucciso per ricavare una sostanza afrodisiaca dalle sue pinne.




Anche per gli uomini l'amore ha un sapore amaro. Se i popoli civilizzati hanno i loro "giovani Werther" e i loro Leopardi e Torquato Tasso, i guerrieri di questa tribù soffrono senza produrre capolavori letterari. Le prossime sequenze mostrano una popolazione indigena dove solamente alle donne spetta prendere l'iniziativa in amore. La prima sequenza mostra una ragazza che sceglie il suo compagno portandogli una ciotola di riso (Franco Franchi commenta la scena dicendo che lui accetta per fame). La seconda sequenza prelude ad una conclusione romantica tra i due, ma purtroppo così non è. Siccome la ragazza non è contenta, allora l'uomo perde tutto: l'amore, la casa e la posizione sociale.


La conclusione del film dà ragione alla bella Jayne Mansfield.
L'uomo civilizzato è rimasto davvero un primitivo nelle relazioni amorose.
Vediamo quindi che Franco e Ciccio si scatenano in un inseguimento selvaggio della bella antropologa. Non solo, ma perfino l'esimio professore, il riservato collega, si trasforma in una specie di Mister Hyde, un voglioso lupo mannaro, al punto che la superstar non sa più dove fuggire.


Personalmente, credo di aver tratto anch'io una lezione da questo film.
Forse l'uomo moderno non è un primitivo, nè un essere particolarmente evoluto.
Quello che è certo, guardando il documentario, è che la civiltà umana, prima ancora di industriarsi nella scienza e nella tecnologia, ha applicato il suo ingegno nel regolamentare la sessualità e l'affettività.
Dal sesso e dall'amore dipende infatti la continuità della nostra specie, prima ancora che dal petrolio, dall'elettricità e dalle automobili. Noi moderni questo lo abbiamo dimenticato, ci concentriamo sui problemi energetici ed economici, illudendoci che l'amore sia una cosa facile, da rotocalco rosa, ma purtroppo così non è, e adesso ne stiamo pagando le conseguenze.

Nessun commento:

Posta un commento