Ragazzi, in questo nuovo topic de "la scienza di Leo", vorrei discutere una nuova ipotesi sul cambiamento climatico.
La maggior parte dei ricercatori ritiene che il riscaldamento globale di questi ultimi anni sia dovuto ad un effetto antropico, in particolare all'"effetto serra" atmosferico causato dall'inquinamento e dalle emissioni di ossido di carbonio prodotte dalle combustioni della nostra civiltà.
Ora, l'aspetto che vorrei discutere su questo topic riguarda invece l'intensità dei raggi solari. Teoricamente, se ci fosse un "effetto serra", la luce solare dovrebbe raggiungerci mitigata da questo strato di gas, per cui i raggi del Sole dovrebbero risultare meno forti rispetto al passato e il nostro pianeta dovrebbe apparire complessivamente più buio. Invece, stranamente, noi stiamo sperimentando proprio l'effetto opposto.
In questi ultimi anni il Sole ci sembra "cattivo" e i suoi raggi sembrano più forti.
Se da ragazzi sperimentavamo piacevolmente la carezza del Sole sulla pelle, e ci appisolavamo dolcemente sulla spiaggia o al parco, adesso invece avvertiamo subito una sensazione di fastidio e di bruciore che ci induce a proteggerci dal Sole. Molte specie viventi, come le rane, stanno già cercando di adattarsi a questa nuova situazione cambiando il colore della pelle che diventa più scuro.
La siccità e gli incendi boschivi sono difficili da spiegare in termini di "effetto serra". Se ci troviamo chiusi in una sauna calda piena di vapori, tutto rimane bagnato e non ci sono incendi. Al contrario, se proiettiamo un fascio di raggi luminosi molto intensi, come un laser, possiamo provocare incendi e asciugare l'acqua.
Un'ipotesi quindi, sarebbe che i raggi luminosi che stanno investendo il nostro pianeta siano più forti.
Proprio in questo periodo, il 2022, gli scienziati stanno rilevando un'attività solare molto intensa.
Le macchie solari si stanno ingrandendo e proiettano tempeste elettromagnetiche nel vuoto dello spazio.
Una di queste eruzioni solari ha investito la superficie di Giove surriscaldandone l'atmosfera e aumentandone la temperatura esterna di decine di gradi in pochi mesi. Questo comportamento di Giove può sembrare strano, anche perchè si trova più lontano di noi dal Sole. Però dobbiamo considerare che la superficie di Giove è decine di volte maggiore di quella terrestre, quindi riceve più raggi luminosi, proprio come un enorme pannello solare. Anche la forza di gravità e l'atmosfera sono maggiori, per cui Giove ha meno possibilità di riflettere questo calore nello spazio e di disperderlo.
E' possibile verificare in qualche modo se i raggi luminosi che stanno investendo la Terra sono più intensi ? Probabilmente no. Nessuno ha mai misurato questa intensità nel XIX secolo, per cui non si può fare il confronto. Sarebbe però importante proporre agli enti internazionali, come l'aeronautica, la Nasa, Elon Musk, o chicchessia, di rilevare periodicamente queste misurazioni dalle orbite spaziali in modo da verificare i cambiamenti d'ora in poi.
Un altro indizio a supporto di questa ipotesi è la fibrillazione del campo magnetico terrestre, per cui il polo nord magnetico, l'ago della bussola, comincia ad oscillare tra il Canada e la Russia. Anche le aurore boreali nel Nord Europa, sempre più spettacolari in questi ultimi anni, sono la manifestazione di fenomeni elettromagnetici intensi.
Io ho notato che basta tenere un giornale fuori in balcone per pochi giorni, che subito si scolorisce e si ingiallisce. Ma forse era così anche prima, non saprei dirlo. Ho anche notato che la luminosità della luna piena è molto forte, al punto che a volte non riesco a guardarla. Infatti la luna riflette la luce solare. Anche i pianeti Marte e Venere si vedono bene di notte, come se riflettessero maggiormente la luce solare.
E le statue degli antichi greci e romani allora ?
Perchè nel corso dei secoli hanno perso il colore ?
E' possibile che queste civiltà del passato siano scomparse perchè investite da raggi solari potentissimi, che hanno scolorito le loro statue e cancellato tutti i quadri e gli affreschi ?
D'altronde se i greci e i romani andavano sempre in giro mezzi nudi (così ci risulta dalle loro statue) si vede che a quei tempi faceva più caldo.
Nella prossima immagine vediamo le statue in marmo bianco e i resti romani disadorni, così come appaiono oggi. La parte in basso invece raffigura lo stesso paesaggio com'era forse ai tempi dell'antica Roma, cioè più colorato
Una possibile ipotesi è che noi stiamo subendo un mix di effetto antropico e raggi solari.
Può darsi che l'inquinamento, l'emissione di particelle in atmosfera, stia creando un "effetto ustore", perchè queste micro-particelle di ossido di carbonio ed altri gas si stanno comportando come micro-specchi-ustori, capaci di riflettere la luce solare e riportarla amplificata sulla superficie del nostro pianeta. In quest'ultimo caso potrebbe concorrere l'effetto delle eruzioni vulcaniche, anche quelle sottomarine.
La prossima immagine raffigura la tempesta elettromagnetica solare che sconvolge l'atmosfera di Giove, mentre il nostro pianeta, di dimensioni ridotte, subisce meno l'impatto.
La parte in basso raffigura gli specchi ustori costituiti dalle micro-molecole prodotte dall'uomo, che contribuiscono al surriscaldamento della superficie della Terra.
L'ipotesi di questo topic sarebbe al tempo stesso pessimistica e ottimistica.
Pessimistica perchè sarebbe molto difficile per noi influire sul Sole.
Non abbiamo alcun potere su di esso.
Ottimistica perchè circa ogni 15 anni il Sole cambia idea e gli girano le balle.
Quindi, se dipendesse da lui, nell'arco di pochi anni la situazione dovrebbe rinormalizzarsi.
Nota del 06/04/2023:
L'ipotesi della maggiore intensità dei raggi solari potrebbe spiegare anche un altro fenomeno.
Stranamente, negli ultimi anni, si verificano cospicue precipitazioni atmosferiche nelle zone meridionali del pianeta, che sono più calde, mentre il Nord Europa, più freddo, è al tempo stesso più siccitoso.
Questa apparente contraddizione può essere spiegata in termini di aumento dell'intensità dei raggi solari. Vediamo come.
L'energia si trasforma continuamente, passando da potenziale a cinetica, a termica, e così via. Ora, queste trasformazioni dipendono anche dal "punto critico" della materia, cioè dalle sue caratteristiche. In altre parole, la materia è vettore di queste trasformazioni nei limiti del suo punto critico.
Facciamo un esempio: lasciamo cadere una piccola sfera dalle nostre mani.
Vediamo quindi che l'energia potenziale gravitazionale, che dipende dall'altezza in cui si trova la sfera, si trasforma in cinetica man mano che la sfera cade, finchè raggiunge il terreno e poi elasticamente rimbalza. Quindi la sfera continua ad essere vettore dell'energia.
Se però l'energia potenziale iniziale è notevole per via dell'altezza, succede che la sfera raggiunge un "punto critico" per cui cadendo a terra va in frantumi, dopodichè la sua energia cinetica si disperde in quella dei frammenti e delle molecole d'aria. A quel punto il vettore non è più la sfera.
Lo stesso concetto si applica ai fenomeni termici.
In Figura A1 vediamo che lasciando troppo tempo la padella sul gas, il calore si propaga ovunque, finchè diventano incandescenti anche i manici. Quindi la padella è vettore dell'energia termica.
In Figura A2 sostituiamo il gas con un raggio laser, molto più potente, per cui la padella raggiunge subito il punto critico, si buca al centro e il raggio la passa da parte a parte. In quest'ultimo caso l'energia termica non si propaga più sulla padella e i suoi manici rimangono freddi. Il vettore dell'energia non è più la padella.
Nelle due figure sottostanti applichiamo lo stesso concetto all'atmosfera terrestre, spiegando per quale motivo non piove nel Nord Europa.
In Figura B1 i raggi solari sono deboli, per cui la loro energia si distribuisce ovunque nell'atmosfera, propagando i fenomeni atmosferici anche al Nord. In questo caso l'atmosfera è vettore dell'energia solare.
In Figura B2 i raggi solari sono molto più intensi, l'atmosfera raggiunge subito il punto critico, quindi i fenomeni atmosferici si manifestano solo localmente, nel punto di maggior incidenza dei raggi, senza arrivare a propagarsi nel Nord Europa che rimane siccitoso.
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