Rufus, Astrid, Kumiko...e l'Uomo Pianeta !
Ma c'è sempre qualcos'altro. Perchè il nesso degli estremi è posto come quello che è, non già gli estremi stessi.
"Uomo Pianeta, come sono possibili tutti quei crateri?" domanda Astrid.
"Sembra una stessa struttura che si ripete su tutta la superficie"
risponde l'Uomo Pianeta osservando il monitor.
Rufus è perplesso:
"Quei crateri sono sicuramente artificiali, perchè è statisticamente impossibile che una medesima forma si ripeta identica su tutta la superficie del pianeta".
"A meno che la superficie del pianeta sia omogenea e gli asteroidi che lo colpiscono siano identici tra loro" aggiunge Kumiko.
"No Kumiko" la corregge Rufus "perchè in tal caso dovrebbe essere identica anche la velocità, l'angolatura e la parte dell'asteroide che impatta, il che non è possibile"
L'Uomo Pianeta prende una decisione:
"Il possibile è un momento astratto, isolato, imperfetto del concetto, che non ha alcuna verità. Se invece vogliamo conoscere il vero, allora dobbiamo avvicinarci al pianeta per scoprire. Perchè il vero è l'assolutamente identico alla sua condizione, la cosa immediata, oggettivamente sostanziale."
Ancora una volta sta per essere commesso un crimine spaziale.
E ancora una volta l'uomo coi baffi cerca l'impunità.
Ma l'Uomo Pianeta impedisce che venga uccisa quella donna, così come in passato ha impedito che venisse ucciso il superstite della Setta dei Centri.
"Nessun delitto spaziale verrà commesso in presenza di Planet Man !"
"Ma non capisci Uomo Pianeta ?" domanda l'uomo coi baffi.
"Questi crateri potranno essere identici l'uno all'altro solo quando verranno eliminate tutte le caratteristiche che li rendono differenti. Solo così posso creare il concetto di cratere. Un concetto ha bisogno di universalità. Quindi è necessario che ci siano cose tutte uguali tra loro, da cui si possa astrarre un universale. Se invece sono sempre diverse, allora rimangono accidentali. Per fondare una città ho bisogno che ci sia una scienza, e per fondare una scienza ho bisogno di fondare i concetti"
Astrid scende sul pianeta per illuminare l'uomo coi baffi e mostrargli l'errore nel suo ragionamento. "Uomo coi baffi, c'è un malinteso !" esclama Astrid, che poi prosegue:
"Sul mio pianeta, la Terra, gli uomini hanno fondato città meravigliose e costruito palazzi giganteschi, scavati nella pietra, con milioni di finestre tutte uguali. Ora, osservando quella ripetizione sempre uguale, possiamo astrarre il concetto di finestra. Allo stesso modo, osservando milioni di mattoni tutti uguali, possiamo astrarre il concetto di mattone.
Tu dici che se esistesse un unico mattone, allora sarebbe un mero oggetto accidentale, da cui non potremmo astrarre l'universale. E' vero. Ma credi forse che quelle finestre e quei mattoni siano realmente uguali tra loro ? No, non lo sono. Basterebbe osservarli da vicino per accorgersene. Al microscopio potresti osservare che ogni mattone è diverso da un altro. Ognuno di essi è popolato da colonie di micro-organismi e batteri che sono diversi da quelli che popolano l'altro. Ognuna di queste micro-colonie ha la propria mitologia, la propria storia, i propri eroi e pionieri. Il concetto universale non esiste per il fatto che elimini fisicamente le differenze. Esiste invece nella tua mente, perchè è la mente a produrre l'universale. Non devi uccidere la donna che vive nel cratere per creare il concetto di cratere, ma guarda dentro di te e ne troverai i principi"
"Addio, perchè finalmente ho capito tutto !" dice l'uomo coi baffi.
"Addio, amici ! Addio e grazie !" dice la donna del cratere.
All'interno del veicolo spaziale, Kumiko sorride:
"Astrid, a quanto pare i tuoi processi cognitivi sono positivi, produttivi e sani, al punto che hanno orientato in modo costruttivo il dialogo con l'uomo coi baffi"
"E già!" risponde Astrid.
"Spesso affrontiamo i problemi nel modo sbagliato e questo atteggiamento è dovuto al fatto che non comprendiamo esattamente la realtà, ma ci trasciniamo in una spirale negativa"
Rufus si intromette nella conversazione:
"Adesso l'uomo coi baffi potrebbe innamorarsi della donna del cratere e sposarla. Sarebbe davvero molto bello. Sarebbero gli Adamo ed Eva di una nuova città."
"Ma quella nuova città, da sola, non sarà mai un nuovo mondo" chiosa l'Uomo Pianeta. "Perchè un nuovo mondo deve brillare nel cielo notturno di una luce che illumina le stelle più fioche. Le stesse che lo videro nascere, e che videro nascere il Sole che lo scalda. Altrimenti è un mondo che non esiste in sè.
Ma solo in noi."
Storia e disegni di Leo001